Franco Ford detto “Pojana” nasce come personaggio di un adattamento delle “Allegre comari di Windsor” ambientato in Veneto, con tutte le sue fisse: le armi, i schei e le tasse, i neri, il nero. La banda di Propaganda Live l’ha voluto poi sul suo palco, dove lui si è rivelato per quel che è: un demone, non privo di saggezza, che usa la verità per i suoi fini. Come quello di raccontare alla nazione le storie del nordest, che fuori dai confini della neonata Padania nessuno conosceva. È significativo e terribile che da provinciali buoni, gran lavoratori, un po’ mona, che per miseria migravano a Roma a fare le servette o i carabinieri, i veneti siano diventati di colpo i cattivi: evasori, razzisti, ottusi, con l’ignoranza a fare da denominatore comune agli stereotipi. Un enigma, che si risolve in racconto: passando da maschere più o meno goldoniane a specchio di una società intera, il Pojana e i suoi fratelli a raccontano storie con un po’ di verità e un po’ di falsità mescolate, per guardarsi allo specchio.
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